Monday, January 26, 2009

Lucca che di m...a stucca!


Ho messo in google la frase " Lucca che di m...a stucca" e il risultato piu' frequente si riferisce al canto XVIII dell' Inferno.  Dante e' nelle malebolge dove sono gli adulatori:








Canto XVIII


E mentre ch’io là giù con l’occhio cerco,
vidi un col capo sì di merda lordo,
che non parëa s’era laico o cherco.

Quei mi sgridò: "Perché se’ tu sì gordo
di riguardar più me che li altri brutti?".
E io a lui: "Perché, se ben ricordo,

già t’ho veduto coi capelli asciutti,
e se’ Alessio Interminei da Lucca:
però t’adocchio più che li altri tutti".

Ed elli allor, battendosi la zucca:
"Qua giù m’hanno sommerso le lusinghe
ond’ io non ebbi mai la lingua stucca".


Alessio Interminelli ha parlato e lusingato troppo, per questo Dante l'ha messo all'inferno, ma questi politici lucchesi odierni hanno pisciato davvero fuori dal vaso.
Leggo sulla Repubblica online di oggi: 



LUCCA - Lucca dice basta ai ristoranti etnici. Il nuovo regolamento del Comune (guidato da una giunta di centrodestra) per bar locali e ristoranti, licenziato in consiglio comunale giovedì scorso, prevede che, nel centro storico del capoluogo toscano (inteso dentro ai quattro chilometri quadrati delle mura urbane) "al fine di salvaguardare la tradizione culinaria e la tipicità architettonica, strutturale, culturale, storica e di arredo non è ammessa l'attivazione di esercizi di somministrazione, la cui attività svolta sia riconducibile ad etnie diverse". E la norma vale anche in caso di subentro.  Tra le prime 'vittime' ovviamente i venditori di kebab, ma di fatto, la regola si può applicare anche ad altre cucine, come quella messicana, indiana o francese. A Lucca, quindi, si può mangiare solo italiano, anzi, preferibilmente 'lucchese'. In un altro punto, infatti, è previsto che nei menù deve essere presente almeno un piatto tipico lucchese, preparato esclusivamente con prodotti comunemente riconosciuti tipici della provincia di Lucca. 

Mauro Favilla, sindaco di Lucca, e' stato mio professore quando frequentavo l'Istituto Tecnico Commerciale "Carlo Piaggia". Ricordo come noi alunni lo prendevamo in giro per il suo modo di fare, per come si piegava sulle gambe in maniera ridicola quando scriveva alla lavagna. Ridevamo di lui. Noto che nonostante siano passati tanti anni non ha ancora smesso di essere ridicolo, e ora e' anche in buona compagnia. Mi chiedo a quando la proibizione del cacciucco livornese,  della scarpaccia camaiorese e meglio non parlare dei pisani. A Lucca sara' solo farro e buccellato. Sono solo patetici e ridicoli o anche loro come l'Interminelli devono lusingare e compiacere qualcuno?

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